«Avendo esaminata la domanda del Rettore del santuario di Castelmonte del 19/04/1990, con la quale mi si chiede di approvare lo statuto dell’antica «Confraternita Universale Madonna di Castelmonte», visti i cann. 312 e seguenti del Codice di Diritto Canonico, con il presente decreto riconosciamo la «Confraternita Universale Madonna di Castelmonte» e ne approviamo lo statuto allegato. A norma dell’art. 3 dello statuto confermiamo il moderatore della Confraternita nella persona del P. Rettore del santuario.
Nella viva fiducia che la Confraternita abbia a favorire la pietà mariana e promuova gli obiettivi che si è proposta fin dal suo sorgere, saluto e benedico».
Dato a Udine il 25 aprile 1990, festa di S. Marco ev.
† Alfredo Battisti arcivescovo
La «Confraternita Universale Madonna di Castelmonte » (= CUMC) è molto antica. Fu fondata attorno al 1480: subito dopo la ricostruzione del santuario - durata dieci anni (1469-1479) - distrutto da un incendio. La fondazione è dovuta allo zelo del sacerdote Michele Zelmkih, curato di Castelmonte. Il nome originale era «Fraterna di Santa Maria del Monte». Di essa ci resta un prezioso registrino manoscritto, rilegato in tavole, coperte di cuoio, con bordi metallici ai quattro angoli, conservato nell’archivio capitolare di Cividale. Vi si trova l’elenco dei primi iscritti, in prevalenza fedeli delle borgate circostanti il santuario; ma non mancano devoti di Cividale, Cormons, Gemona ed altri paesi del Friuli. La CUMC aveva una sua casa nel borgo, ove periodicamente si riunivano i responsabili dell’associazione. Un incendio la distrusse nel 1785, assieme alla vicina abitazione della «Fraterna del SS. Sacramento», sorta qualche decennio dopo quella di «Santa Maria del Monte». Al loro posto venne subito eretto l’edificio attuale ad uso «Casa del Pellegrino», su cui nel 1825 vennero infisse due lapidi con l’iscrizione «Casa di S. Maria». Nella storia del santuario di Castelmonte si ricorda anche una terza Confraternita, quella dell’«Immacolata Concezione», eretta l’8 dicembre 1859. Ufficialmente le tre Confraternite non furono mai soppresse; di fatto, però, rimane ancora viva solo la CUMC.
La «Fraterna di S. Maria del Monte» aveva un carattere essenzialmente religioso. Impegnava gli associati ad una vita cristiana, sostenuta da una forte devozione-imitazione degli esempi e virtù della Madre di Dio. Inoltre, gli iscritti s’impegnavano a gesti concreti di carità, primo dei quali sostenere il decoro del santuario e le sue opere. A questa Confraternita, tra l’altro, si deve la costruzione del piccolo cimitero accanto al santuario che venne benedetto nel 1501. Si deve alla «Fraterna di S. Maria del Monte» la diffusione della conoscenza del santuario e il fatto che i sommi pontefici Sisto IV, Benedetto XIV, Pio VII, Pio VIII e Pio IX vollero arricchirlo di speciali indulgenze e favori spirituali a vantaggio degli associati e dei pellegrini. Ancora per suo merito il santuario di Castelmonte venne nel 1748 aggregato e incorporato a tutti i privilegi concessi alla Basilica di S. Maria Maggiore di Roma. Accanto al vantaggio delle indulgenze, gli associati godevano di un certo numero di SS. Messe celebrate per loro all’altare della B. Vergine. La morte degli iscritti alla Confraternita non interrompeva la loro iscrizione né il loro diritto a beneficiare di particolari suffragi.
Con la venuta dei Frati Cappuccini alla custodia del santuario dì Castelmonte nel settembre del 1913, la «Fraterna di S. Maria del Monte» riprese vigore e vitalità. Venne aggiornato il nome in quello di «Confraternita Universale Madonna di Castelmonte», aumentò il numero degli associati, e la Confraternita si diffuse in tutto il mondo ovunque esistesse un devoto della Madonna di Castelmonte. P. Eleuterio da Rovigo, primo custode cappuccino del santuario, diede vita nel novembre 1914 ad un bollettino, che fosse l’organo di collegamento tra Castelmonte e gli associati alla Confraternita. Venne stabilita pure una quota associativa minima, che consentisse anche ai più poveri di poter godere dei benefici spirituali della Confraternita e soprattutto di poter ricevere il bollettino. Uno, tuttavia, poteva ancora versare la quota associativa, rinunciando a ricevere il periodico, e restare iscritto ugualmente alla Confraternita, contribuendo così al bene del santuario e suo.
Zelatori e zelatrici
Una parola particolare merita questa categoria di persone, sorta fin dalla fondazione del bollettino. Gli zelatori e le zelatrici non solo s’iscrivono alla CUMC, ma la diffondono, facendo conoscere sia la Madonna di Castelmonte e sia il bollettino. Il lavoro, che viene fatto gratuitamente, é una vera forma di apostolato. Questo consiste nel raccogliere un gruppo di almeno cinque persone (ci sono zelatrici con oltre cento associati), desiderose di ricevere il bollettino. Ogni mese lo zelatore o la zelatrice consegna alle famiglie il periodico e, una volta l’anno, raccoglie la quota associativa tra i suoi iscritti.